Ivan Angelo Pegan sparito in Albania da oltre tre anni

Sembra un giallo invece è un dramma, quello della famiglia Pegan, che ormai da oltre tre anni non ha notizie di Ivan Angelo, 43 anni, di Fano, scomparso in Albania nel giugno del 2013.
Nell’aprile del 2013, Ivan Angelo conosce in chat una donna albanese di nome Alba. Parlano spesso su Skype e decidono di incontrarsi a Tirana proprio nell’aprile di tre anni fa. Ivan si presenta alla famiglia di Alba, i due si vogliono bene e pensano di sposarsi. Lui decide di tornare in Albania a giugno per rimanere lì per un mese in vacanza.
Tutto sembrava andare per il meglio, nessun problema fino a pochi giorni prima della partenza, quando Ivan si rende conto di qualcosa. In una mail inviata alla donna dice di aver scoperto i suoi traffici e di aver capito come mai lei le avesse chiesto copia del passaporto. La definisce una criminale informatica.
Si pensa che Ivan avesse scoperto in rete qualcosa di inaspettato su Alba. Non si sa  riguardo a cosa, si è anche ipotizzato un traffico di furti di documenti o forse addirittura di identità. E’ noto che in Albania in quel periodo ci sono stati casi analoghi.
Ivan parte lo stesso , parte da Ancona con il traghetto il 14 giugno 2013 per chiarire la situazione, con in tasca un biglietto di ritorno per il 23 giugno già acquistato. Dice a tutti che sarebbe tornato a breve,  aveva lasciato la spesa in frigo e la cagnolina a pensione.
Ivan non torna più,  la sua auto viene ritrovata in un parcheggio a pagamento davanti al porto di Ancona. La sua ultima traccia è un piccolo prelievo bancario fatto a Tirana il 22 giugno con il suo bancomat internazionale. Da quel giorno non risponde più né al cellulare né all’indirizzo mail.
Alba In quei giorni chiamava ripetutamente anche di notte gli amici comuni in Italia dicendo che non trovava più Ivan e che era successo qualcosa di grave. Quando è stata sentita al telefono, ha confermato di averlo incontrato e di aver litigato in modo concitato con lui in un bar a Tirana, anche se ha detto di non poter dire nè il nome del locale dove avevano avuto il battibecco nè dove Ivan aveva dormito quelle notti.
Alba  ha consegnato alla famiglia di Ivan una delle borse da viaggio contenente il suo pc portatile. Stranamente era però scomparso l’hard disk. La donna ha dato due versioni discordanti su come sia venuta in possesso di quel pc e del motivo per cui la memoria risulta asportata.
In una prima versione ha dichiarato che Ivan arrabbiato con lei avrebbe rotto il portatile, che risultava inutilizzabile. In una seconda telefonata ha raccontato che prima di allontanarsi dal bar avrebbe asportato la memoria  e che il barista conoscendola le avrebbe consegnato il pc alcuni giorni dopo accorgendosi che Ivan lo aveva lasciato lì. Ha anche raccontato che Ivan avrebbe lasciato in taxi la pensione dove dormiva a mezzanotte dichiarando di andare a trovare un amico in ospedale. Dichiara anche che Ivan sarebbe stato in compagnia di un altro italiano e che successivamente le avrebbe inviato svariati sms al cellulare.
Più avanti è stato  scoperto che Alba ha molti profili su Facebook e che utilizza vari pseudonimi.  Non è stato  mai dichiarato che Ivan sia scomparso per causa sua ma sicuramente lei è informata di alcuni elementi che non  ha rivelato, dimostrandosi poco collaborativa.
La famiglia ha  fatto denuncia di scomparsa presso la stazione dei Carabinieri di Fano. Le indagini sul territorio italiano non hanno però dato ovviamente alcun esito.
Tramite l’Ambasciata italiana a Tirana,  era giunta, un anno dopo la scomparsa, la notizia che Ivan era uscito dall’Albania da Durazzo diretto verso Bari. I dati del suo documento erano però incompleti e incongruenti con le partenze dei traghetti per l’Italia.
Nell’ottobre del 2012 la sorella è  stata a Tirana a colloquio con il ministro dell’Interno albanese Saimir Tahiri che l’ha fatto accompagnare presso la Direzione Generale di Polizia e poi presso il Dipartimento per il Crimine e i reati gravi della Capitale per sporgere denuncia. Lì gli hanno detto di non conoscere il caso ma gli hanno assicurato che avrebbero fatto partire le indagini .  Gli hanno mostrato una lista di passeggeri diretti da Durazzo in Puglia dove in effetti c’era il nominativo di Ivan Angelo, Ma dei nomi su quella lista la famiglia non ha  mai avuto conferme in Italia. La  Polizia di Frontiera Italiana ha fatto ulteriori controlli sugli elenchi dei passeggeri dei traghetti per Bari e per Ancona e il nome di Ivan Angelo non era presente. Ma c’era un particolare inquietante , nella lista dei passeggeri per Ancona il nome di Ivan  Angelo non era scritto nelle liste ricevute in tempo reale all’arrivo del traghetto, ma appariva inserito all’ultimo posto quando le stesse liste erano state richieste dalla polizia di frontiera italiana un anno dopo per i controlli ufficiali sul caso.
La battaglia per la ricerca della verità si è dimostrata lunga e difficoltosa . Nell’autunno del 2014 è stata presentata in Italia un’interrogazione parlamentare sul caso .  E’ stato lanciato anche un appello dalla televisione albanese. Un quotidiano sempre in Albania ha scritto che presso la Procura di Tirana era stato aperto un fascicolo per presunto omicidio . La Procura di Pesaro, che ha aperto subito un fascicolo per scomparsa, ha dichiarato di non avere giurisdizione territoriale e attende dall’estero l’apertura di un procedimento penale. Alba nel frattempo non risulta più reperibile né al telefono né all’indirizzo che aveva fornito a Ivan.
Si teme davvero che Ivan sia stato vittima di qualcosa di grave che gli ha impedito di tornare a casa, chiunque avesse notizie è pregato di contattare la famiglia o la Polizia di Stato .

 Notizie e foto: fonti la rete – TGCOM 24

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