morto il criminale di guerra della ex Jugoslavia Slobodan Praljak: aveva bevuto veleno

Drammatico fuori programma al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia dell’Aia dove l’udienza del processo per crimini di guerra a Slobodan Praljak è
stata sospesa perché l’imputato ha ingerito del veleno dopo la lettura della sentenza che confermava la sua condanna a 20 anni.
Ha ascoltato il verdetto e immediatamente dopo ha ingoiato un veleno. Così è morto Slobodan Praljak, uno dei sei ex leader politici e militari croati bosniaci. Praljak era stato condannato a 20 anni di prigione nel 2013 per i crimini di Mostar. Il Tpi, tribunale penale Internazionale per l’ex Jugoslavia, aveva appena confermato la sua condanna.
“Slobodan Praljak non è un criminale di guerra”, ha urlato l’ex generale tirando fuori 151316029-40c4765f-387a-4058-a84b-2226d7ee9802dalla tasca una piccola fiala marrone, “Mi oppongo a questa condanna con disprezzo”. “Il mio cliente ha detto di aver bevuto del veleno”, ha gridato il suo avvocato, mente l’udienza veniva immediatamente sospesa. Nel giro di pochi minuti sono arrivati i soccorsi, ma Praljak è morto dopo qualche ora in ospedale.
Praljak, condannato a 20 anni anche in primo grado, era una delle figure più in vista del processo per due motivi. Il primo è che faceva da intermediario tra il governo di Zagabria e quello della Herzeg-Bosnia, svolgendo la duplice funzione di ufficiale del Ministero della Difesa croato e, allo stesso tempo, comandante dell’Esercito dell’Herzer-PonteBosnia. Il secondo motivo è che Praljak, proprio in quanto capo delle operazioni dell’Hvo nella zona di Mostar, è stato riconosciuto nella sentenza come il principale responsabile della distruzione del Ponte vecchio, lo Stari Most simbolo plurisecolare della città di Mostar e della sua convivenza tra culture.
Il ponte di Mostar fu bombardato dall’Hvo l’8 novembre 1993 e crollò il giorno successivo, arrecando, secondo la Corte, “un danno sproporzionato alla popolazione civile musulmana della città”.
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